L'economia europea by Paolo Guerrieri Pier Carlo Padoan

autore:Paolo Guerrieri, Pier Carlo Padoan [Guerrieri, Paolo Padoan, Pier Carlo ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Economia, Farsi un'idea
editore: Il Mulino
pubblicato: 2010-02-14T16:00:00+00:00

Gli interventi a livello europeo

A livello europeo si possono individuare tre grandi obiettivi che potrebbero significativamente rafforzare la strategia di Lisbona:

a) una ridefinizione dell’indirizzo delle risorse finanziarie a disposizione dell’Unione approfittando anche della revisione del bilancio dell’Ue previsto nel 2009. Sarebbe auspicabile che le risorse disponibili, che già hanno subito una diminuzione in termini di quota di Pil, siano reindirizzate verso obiettivi coerenti con la strategia di Lisbona e con lo sviluppo dell’integrazione tecnologica, e, più in generale, per quelle spese che si raggruppano sotto la definizione di «spesa per il futuro» (ricerca, innovazione, educazione). Le risorse dovrebbero essere ricavate soprattutto da una riduzione delle spese per la politica agricola, mentre i criteri di allocazione dei fondi strutturali e di coesione dovrebbero essere rivisti in direzione coerente con gli obiettivi della strategia di Lisbona.

In questo quadro i criteri di ammissibilità degli incentivi alle imprese dovrebbero essere rivisti per favorire l’attività di innovazione. Queste misure potrebbero avere un impatto molto significativo soprattutto se si tiene conto che una cruciale fonte di crescita, ampiamente documentata dall’evidenza empirica, è la diffusione di nuove tecnologie e non soltanto la creazione di nuove tecnologie tramite l’attività di innovazione. Questo aspetto è particolarmente rilevante, come detto, per le tecnologie della comunicazione e dell’informazione la cui natura di General Purpose Technologies (Gpt) le rende adattabili ai settori più diversi se introdotte insieme ad altre misure di ristrutturazione produttiva e di innovazione. Questo ha implicazioni per la revisione delle strategie di crescita in Europa. Per esempio, l’obiettivo comunitario di accrescere al 3% le spese per R&S andrebbe riqualificato in quanto la sua efficacia si dimostra essere diversa, tra l’altro, in base al grado di complementarità dell’adozione di tecnologie dell’informazione e quindi deve tener conto delle specificità nazionali. Inoltre, sarebbe opportuno considerare non solo l’ammontare della spesa in R&S complessiva, ma soprattutto la sua divisione tra pubblica e privata e considerarla assieme alle spese per l’istruzione e la ricerca di base;

b) l’ulteriore integrazione dei mercati dei servizi, soprattutto quelli cosiddetti avanzati, che per le ragioni già esposte nei capitoli precedenti rappresentano un potentissimo veicolo di diffusione delle tecnologie dell’informazione e quindi della crescita. L’approvazione della direttiva servizi è un passo avanti necessario ma non sufficiente;

c) la creazione di un autentico spazio europeo della ricerca che permetta la più ampia diffusione dei risultati della ricerca e sia caratterizzato dalla comune disponibilità di fondi da allocare con rigorosi criteri di merito e non di nazionalità.

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